Droga: 2 tonnellate di marijuana ripescate dal mare

TERAMO – Stroncato un massiccio tentativo di sbarco di droga sulle coste italiane. La Guardia di Finanza ha sequestrato quasi due tonnellate (1.900 chili) di marijuana, di cui 30 kg in azione congiunta con la Capitaneria di Porto di Termoli. "La droga era stata abbandonata in prossimità della costa, ai fini di un successivo e comodo ripescaggio". La sostanza era divisa in balle e impacchettata in involucri adatti al galleggiamento e resistenti all’acqua. Alcuni sono stati trovati incastrati tra gli scogli. Sette persone sono state fermate. L’operazione è partita da una serie di movimenti sospetti notati in mare aperto dove, in un primo momento, sono stati sequestrati 30 chili di marijuana; la sostanza stupefacente era a circa mezzo miglio dalla boa di segnalazione della condotta del depuratore di Termoli. "La droga era confezionata in balle ricoperte di materiale protettivo – spiegano dal comando provinciale delle Fiamme Gialle – idoneo ad assicurare sia galleggiamento che resistenza all’acqua. Il tutto, in pieno week-end, sperando, forse, in un alleggerimento dell’azione di controllo da parte delle Forze dell’Ordine". Dopo il primo sequestro, i finanzieri della Compagnia e Sezione Operativa Navale di Termoli hanno deciso di passare al setaccio l’intero litorale molisano e così, durante tutta la giornata di domenica, sono proseguiti i ritrovamenti di altre balle confezionate tutte allo stesso modo, per un totale appunto di 1900 chili di marijuana il cui bilancio finale è arrivato solo nella notte. Fermate sette persone che erano a bordo di un peschereccio che stava rientrando in porto a Termoli e sul quale i finanzieri hanno trovato poco più di 4 chili di droga in un involucro uguale a quello degli altri pacchi ripescati in mare. Dopo una serie di accertamenti due marinai sono stati arrestati: sono i proprietari dei due zaini, nascosti nella stiva dell’ imbarcazione, all’interno dei quali la droga era stata sistemata. Gli altri cinque uomini a bordo sono stati denunciati per il reato di favoreggiamento. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Larino, Federico Carrai, vanno ora avanti per ricostruire tutta la vicenda e individuare i responsabili del traffico di droga.